AntiTech

AntiTech
Estratti da WikiNet del 16-10-2076 – Approccio Superficiale

(…) Il movimento AntiTech è nato ufficialmente nel 2055 come costola del gruppo dei NoTech, che a sua volta si era distaccato due anni prima dalla più ampia rete sociale dei LessTech. Tale rete affonda le proprie origini nei primi decenni del secolo XXI, quando iniziò a raccogliere sotto un’unica bandiera le istanze dei molti movimenti contrari all’uso eccessivo ed eticamente sconsiderato della scienza e della tecnologia. Inizialmente accolta con sospetto dalla comunità scientifica, la rete dei LessTech si rivelò invece negli anni un valido aiuto: da una parte nel distinguere le giuste critiche a scienza e tecnologia rispetto alle posizioni troppo rigide o estremistiche, dall’altra nel pungolare il mondo della ricerca ad assumere posizioni etiche più chiare e definite. (…)

(…) Rispetto ai LessTech, che criticavano l’uso eccessivo della tecnologia e la posizione di supremazia della razza umana che ne derivava, i NoTech avevano deciso di assumere un atteggiamento più intransigente e netto, pur continuando a combattere dall’interno e quindi utilizzando gli stessi mezzi che contestavano aspramente. (…) Questa incoerenza di fondo aveva spinto infine un anonimo membro del gruppo, da allora conosciuto come il Grande Teorico degli AntiTech, a un taglio netto con tutto ciò che la civiltà, con la sua scienza avanzata e le sue tecniche raffinate, rappresentava. Molti critici degli AntiTech fanno tuttavia notare come essi, a quanto sembra, non si facciano alcuno scrupolo a utilizzare impianti bionici per potenziare in forza e agilità i Mantìcori, i guerrieri preposti a difendere le Tane. Secondo un’inchiesta della giornalista Kristina Ponti di TeleViVedo, durante alcune delle ultime manifestazioni di protesta AntiTech, i Mantìcori sarebbero stati utilizzati per attaccare le forze dell’ordine, ma nessun commento ufficiale è stato rilasciato a riguardo. (…)

(…) I più integralisti del gruppo avevano seguito volentieri il Grande Teorico e avevano fondato la Prima Tana in un luogo imprecisato nel Parco Nazionale d’Abruzzo. Altre Tane si troverebbero in altre zone d’Italia e d’Europa. Alcuni ritengono che questa abilità dei gruppi AntiTech di nascondersi alla civiltà, in un mondo iper-controllato dalla tecnologia, sia frutto di antiche capacità magiche o comunque paranormali, risvegliate grazie al ripreso “contatto profondo” con la Madre Terra. Altri, più prosaici, sospettano che abbiano semplicemente ottenuto l’aiuto di persone potenti e ben fornite di mezzi, che avrebbero un proprio recondito e misterioso scopo. La stessa denominazione ‘tane’ sembra indicare che tali rifugi si trovino nel sottosuolo. (…) 

(…) Pochi esterni al gruppo degli AntiTech hanno avuto modo di visitare una delle loro Tane e nessuno di essi ha mai voluto rivelare pubblicamente né la loro ubicazione né il loro aspetto. Ovviamente si è scatenata sulla Net una caccia serrata ma inconcludente, in quanto non ha fatto altro che aumentare il rumore di fondo e diffondere le notizie più bislacche e prive di fondamento. (…) Né giornalisti (a parte i pochi ammessi dagli AntiTech, che vengono in ogni caso sempre bendati e privati di ogni gadget tecnologico, anche impiantato, prima di essere condotti in una Tana) né investigatori privati sono mai riusciti a individuare luoghi precisi o a ottenere informazioni degne di nota. Quanto al governo UFE, appare indifferente all’argomento, almeno fino a quando le manifestazioni del gruppo non diventano violente. (…)

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