QSC

Quark-gluon Super-Collider
Estratti da WikiNet del 14-08-2076 – Approccio Superficiale

(…) Il progetto del QSC (super-acceleratore di quark-gluoni) fu definito da molti critici ‘Il più mastodontico e pretenzioso dai tempi della Grande Piramide’, almeno fino a quando non furono presentati i tre progetti per gli ascensori spaziali dal Giappone, dall’Unione Panamericana e dall’Unione Panaraba, nel 2036. (…)

(…) È comunque rimasto al centro di pesanti polemiche, a causa sia dell’estensione prevista per il sistema di gallerie a forma di doppio otto, sia del livello delle energie previsto per gli esperimenti, che grazie alle nuove scoperte sul QGP (Quark-Gluon Plasma) e sul nanomagnetismo, potranno raggiungere i 1013 TeV, sufficiente per la verifica sperimentale diretta di alcune delle cosiddette Teorie GUT (Teorie della Grande Unificazione). Alcuni fisici teorici hanno infatti ipotizzato la creazione di Micro-Buchi Neri a tali livelli energetici, causando molto scalpore e spavento sulla Net. Un episodio simile si era già verificato durante il primo decennio del XXI secolo, ma non ebbe seguito, con una certa delusione da parte degli scienziati. In effetti non esistono rischi, perché anche nel caso che tali Micro-Buchi Neri venissero creati all’interno dell’acceleratore di particelle, la loro massa e la loro durata sarebbero infinitesimali. (…)

(…) I tempi di realizzazione, dapprima ipotizzati in 12 anni, dovrebbero essere sensibilmente ridotti (4 anni) grazie alla decisione di utilizzare le perforatrici al plasma sviluppate per il progetto MAPER. Questa collaborazione fra progetti scientifici di grande respiro, ispirata dai dirigenti del progetto ASAC, nonostante gli indubbi vantaggi scientifici ed economici ha scatenato inizialmente numerose proteste fra gli addetti ai lavori appartenenti ad altri laboratori finanziati dall’UFE. Le proteste sono gradualmente rientrate durante i primi 15 mesi, anche per il ricco indotto tecnico-scientifico sviluppato. (…)

(…) Centro nevralgico e direttivo del progetto QSC rimarrà Ginevra, o più precisamente l’ex sede del CERN le cui gallerie ospiteranno i 27 apparati sperimentali previsti. Ogni apparato occuperà quasi un chilometro lineare delle vecchie gallerie, che in molti punti dovranno essere allargate. Il nuovo centro direzionale del progetto è una innovativa torre in nanotubi di carbonio, la cui sala riunioni ruota lentamente su se stessa in 137 minuti e poco più di tre decimi di secondo, richiamo alla costante di Plank 6,26*1034 joule/s (…)

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