Capitolo 7: Accelerando Graduale

Bea
– Esci, dai, non puoi continuare così! Jonathan, il fratello maggiore, stava bussando delicatamente alla porta della camera della ragazza.
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La trappola di Jin
– Buonasera Dottor Kai. – Buonasera Dottor Dante. Jin diede cortesemente la precedenza a Carlo entrando nella piccola sala spoglia, già occupata dagli altri tredici membri del team di ricerca sulle nuove applicazioni delle nanotecnologie.
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Inseguimento al porto
– Allora, che ne pensi? – Assolutamente fantastica! – Esclamò Carlo, cogliendo un momento dopo i possibili molteplici significati della sua risposta. Sedeva accanto a Francesca nella monoruota. L’abitacolo, ampliato in modalità ‘passeggero’, era piccolo ma accogliente.
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Nano-Bot
Piccole figure su uno sfondo nebuloso. I minuscoli movimenti, tanto rapidi quanto impercettibili, trasmettevano le informazioni all’interno della colonia dei costruttori, formata da ottanta milioni di unità, con uno scarto di circa diecimila che mutava da positivo a negativo. Poco lontano, o vicinissimo a seconda del punto di vista, si trovava il gruppo pensante.
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Accelerando - 1
La confusione era tale che Jin faticava a mantenere la concentrazione. Avvertiva voci concitate e movimenti bruschi, però non poteva assolutamente permettersi, in quel particolare momento, la minima distrazione.
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Accelerando - 2
– Mai più! – Il professor Montalcini era paonazzo, mentre il volto del sergente Paolo Croce, responsabile del gruppo Angels per la protezione dei dirigenti del Progetto Montecristo, passava dal pallido al giallastro con una rapidità che avrebbe preoccupato chiunque fosse dotato di minime nozioni mediche.
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Matteo
Matteo giaceva scomposto nella sua barca ancorata al molo del Vecchio Faro, una bottiglia di vodka nella mano destra. Pensava cupo al capodanno precedente, il primo passato con Bea. A quanto pareva, anche l’ultimo. A questo pensiero si alzò in piedi sulla coffa e scagliò con rabbia la bottiglia verso il molo. Quella rimbalzò senza neppure incrinarsi, finì dritta in acqua e scomparve.
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